La petizione degli studenti che chiede l’eliminazione definitiva della prova scritta all’esame di Stato ha raggiunto le 35.000 firme in pochi giorni
Come ogni anno, il Ministero dell’Istruzione è al lavoro per elaborare le modalità di svolgimento dell’esame di Stato per gli studenti maturandi. Mentre decine di settori ritornano lentamente alle attività pre-pandemiche, su Change.org compare una petizione da parte degli studenti davvero particolare.
Si tratta di una raccolta firme, avviata a metà ottobre, che a oggi ha raccolto quasi 35.000 sottoscrizioni. L’obiettivo dichiarato dagli organizzatori è quello di modificare in maniera permanente le modalità di espletamento dell’esame di Stato.
Petizione studenti per abolire l’esame scritto di maturità
La petizione richiede che vengano definitivamente abolite le prove scritte dell’esame di maturità, definite “pleonastiche” in un post scritto da chi ha lanciato la raccolta.
Durante la pandemia, l’esame di maturità, negli ultimi due anni, si è svolto in forma sostanzialmente differente rispetto al passato. Modificandone le abitudini e le sue procedure. Infatti, per limitare gli assembramenti e le possibilità di contagio, si è assistito ad un cambiamento momentaneo nelle modalità di fruizione delle prove di maturità.
Verso il “Maxi-orale”
Le tre prove principali (prima, seconda e orale) sono confluite in un’unica verifica orale, definita “maxi-orale”. Questa, si è basata sui risultati di un elaborato che il Consiglio di classe assegnava agli studenti circa un mese prima della fine delle lezioni, poi in seguito, la commissione valutava le conoscenze dell’alunno con una lunga prova orale .
L’esame comprendeva la discussione e l’analisi di testi di letteratura italiana, un’analisi di materiali predisposti a seconda dell’indirizzo di studio e delle diverse discipline, ed infine, l’esposizione delle competenze acquisite attraverso i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).
Da qui, mentre il Paese riparte, una rappresentanza di studenti insiste sulla inutilità delle prove scritte, sostenendo che: “i professori curricolari nei cinque anni trascorsi, hanno già avuto modo di toccare con mano e saggiare le nostre capacità”.
Il Ministero
Il Ministero non ha ancora preso nessuna posizione. L’unico accenno alla questione proviene dalle parole del Ministro Patrizio Bianchi, il quale durante un’intervista per la trasmissione Che tempo che fa, ha ricordare che siamo ancora in fase d’emergenza, “finché non saremo usciti dal Covid, dobbiamo mettere i ragazzi in sicurezza”.