Pensioni. Aumento 2023 e arretrati 2021. I primi segnali già a ottobre di quest’anno
Articolo di Sara Barone
Rispondiamo oggi ai rumors circa l’aumento della quota pensionistica, come anticipo della rivalutazione prevista dal Decreto Aiuti Bis.
Teniamo anzitutto a specificare che si tratta di una misura che viene di norma adottata nel mese di gennaio. In quel periodio, infatti, vi è il resoconto generale delle casse dello Stato e dunque la procedura alla rivalutazione delle pensioni.
Con il Decreto Aiuti Bis, tra le innumerevoli misure che il Governo ha previsto, nell’ordine di agevolare, migliorare e sostenere le condizioni economiche dei lavoratori e del nostro Paese in toto, rientra anche il provvedimento riferito alle quote pensionistiche, che verranno dunque riviste e rivalutate, seguendo le linee guida dello Stato e dunque la nostra economia generale.
Quello che quindi arriverà ai nostri pensionati, altro non è che un anticipo di quello che naturalmente avrebbero ricevuto il primo mese del 2023.
A ottobre dell’anno in corso, dunque, si attuerà un aumento del 2,2% ai beneficiari che dovranno avere come requisito fondamentale un reddito annuo fino a 35mila euro (2.692,00 euro lordi al mese).
Anticipo o aumento?
Si è tanto parlato del provvedimento in quanto, oltre all’aumento di cui sopra, i pensionati in questione avranno altresì una minima percentuale di arretrati, fatta risalire all’adeguamento delle pensioni all’indice di inflazione 2021 e che ha un valore stimato di 0,2%.
Sulla base di quanto detto, dunque, ogni pensionato riceverà da una parte un aumento del 2%, dall’altra un’aggiunta degli arretrati di 0,2%, da cui abbiamo fatto derivare quel 2,2% di stima totale.
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