Volge al termine l’esperienza della città emiliana capitale della Cultura italiana. Il prossimo anno sarà il turno di Procida
È stata la città di Parma, gioiello dell’Emilia-Romagna, a rappresentare la Cultura nell’anno 2021. Uno dei punti del Decreto Rilancio, varato a gennaio dal Governo, è stato quello di estendere nel 2021 il programma di eventi che è stato organizzato a Parma, per recuperare gli eventi e le manifestazioni che non sono stati realizzati a causa della diffusione del virus. Volge al termine la serie di progetti, eventi, mostre e manifestazioni che si sono susseguite a partire dal 2020 e che si concluderanno a dicembre.
Gli eventi in programma a Parma: verso la chiusura
Tra i principali eventi, mostre, concerti, rassegne musicali e teatrali a opera di artisti emiliani, ma anche laboratori per adulti e bambini e percorsi alla scoperta del complesso enogastronomico emiliano.
Molte di queste mostre sono già concluse: “Il lavoro dell’uomo, il tempo della Terra”, a cura di Antelami in Battistero; o quella su Ligabue o su Modigliani, la “Rassegna del Tempo e del Disinganno”, che si è svolta nell’incantevole abbazia di S. Giovanni Evangelista. Parma e la sua storia al centro della narrazione fatta di eventi, giornate e manifestazioni.
Un grande progetto espositivo itinerante, suddiviso in distretti, ha portato alla scoperta delle bellezze della città emiliana. Tra questi spiccano il Distretto del Cinema, dedicato alle eccellenze nel campo delle arti audio-visive. Il Parco della Musica, adibito ad attività congressuali e alla produzione musicale. Il Distretto della memoria sociale, civile e popolare, presso il complesso dell’Ospedale Vecchio e il progetto Workout Pasubio, hub per imprese creative rivolto a progetti di rigenerazione urbana.
Parma, cultura e mondo della scuola
Un’attenzione particolare è stata dedicata ai ragazzi di tutte le età. A loro infatti è indirizzato il Distretto della Cultura, ubicato nel parco urbano della Cittadella storica di Parma. Tra gli eventi riguardanti il mondo dell’istruzione, segnaliamo la presentazione del libro “La scuola che sognavo” di Bruno Tommaso e Alfredo Gasponi e il convegno dal titolo “Accessibilità. La città per tutti: praticabilità e sicurezza” che si terrà il 9 novembre. Una lista completa dei progetti e degli eventi conclusivi di novembre e dicembre è disponibile sul sito ufficiale.
Le Capitali della Cultura
Ogni anno, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo designa, tramite una commissione apposita, una località italiana che per il periodo prescelto avrà l’opportunità di mostrare al resto d’Italia e al mondo intero (grazie al maggiore afflusso turistico concesso dall’esposizione mediatica) le proprie tradizioni e i successi nel campo dello sviluppo culturale, tecnologico e sociale.
L’idea, spinta a partire dal 2014 dal ministro Dario Franceschini, è nata a seguito del notevole afflusso turistico e dal generale apprezzamento del pubblico nei confronti dell’allora Capitale europea della Cultura, che ha visto la città di Matera al centro di una serie di eventi e di una rapida trasformazione, con rapido consolidamento di un apparato turistico di dimensioni ragguardevoli: nel 2019, anno culmine della manifestazione, nella sola cittadina lucana si sono registrate 730.437 presenze, con un aumento del 33,4% rispetto all’anno precedente. Come si legge sul sito del Ministero della Cultura, la serie di iniziative ha come obiettivo ultimo quello di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici e migliorare i servizi rivolti ai turisti“.
Le Capitali degli anni scorsi
È facile immaginare come nessuna città italiana voglia lasciarsi scappare questa ghiotta occasione. Negli anni, sono diversi i luoghi che hanno visto concedersi il titolo di Capitale Italiana della Cultura. Nel 2015, primo anno della manifestazione, il titolo di Capitale è stato simbolicamente condiviso da Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena. In seguito, dal 2016 fino all’anno corrente, il titolo ha fatto le sorti di altre città italiane, nell’ordine Mantova, Pistoia, Palermo e Parma. Quest’ultima, come accennato, ha visto estendersi il titolo anche per l’anno 2021. L’anno prossimo, invece, la Capitale Italiana della Cultura torna al Sud: spetterà infatti all’isola di Procida, perla del Golfo di Napoli, portare alto il vessillo dei valori e della cultura italiana.