Mobilità personale scolastico: i prossimi cambiamenti

La trattativa per il rinnovo e la modifica dei contratti per la mobilità del personale scolastico dovrebbe partire entro la fine di novembre

Il contratto integrativo per la mobilità del personale docente e ATA sta per scadere e i sindacati sono pronti a fare fronte comune per eliminare i vincoli che riguardano i tempi minimi per richiedere il trasferimento di sede.

Il nuovo CCNI, nelle intenzioni dei sindacati, includerà una correzione dei vincoli che riguardano il periodo minimo di permanenza del personale nello stesso istituto scolastico e sulle mansioni.

Le limitazioni alla mobilità per i docenti

Due le limitazioni a cui si fa riferimento. La prima, interessa i docenti della scuola Secondaria di I e II grado assunti dalle graduatorie di merito del concorso straordinario 2018. Per loro si applica l’articolo 13 comma 3 del D.lgs 59/2017 (modificato dalla Legge n. 145/2018), nella parte in cui stabilisce che il docente è tenuto a rimanere nella sede assegnata “per almeno quattro anni, salvo che in caso di sovrannumero o esubero o di applicazione dell’articolo 33, commi 5 e 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104”. Quest’ ultimo fa riferimento a fatti sopravvenuti successivamente alla partecipazione al concorso.

La seconda riguarda invece tutti gli insegnanti immessi in ruolo nell’anno scolastico 2020/21. Per loro vale l’indirizzo esplicitato nel comma 17-octies dell’art. 1 del D.L. n. 126/2019, aggiornato con la Legge di conversione n. 159/2019. Questo indica un minimo di cinque anni scolastici di effettivo servizio nell’istituzione di titolarità – tranne nei casi di esubero o sovrannumero – per fare richiesta di trasferimento, assegnazione provvisoria o utilizzazione in altra istituzione scolastica.

Anche in questo caso valgono le disposizioni particolari dell’articolo 33, commi 5 e 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Le modifiche del Decreto Sostegni

Già il Decreto sostegni-bis (Decreto Legge n. 73/2021) include e modifica il limite indicato in precedenza, portando da cinque a tre gli anni necessari per richiedere il trasferimento. Secondo i sindacati non è abbastanza e si chiede inoltre che ogni questione legata a trasferimenti e mobilità del personale scolastico ritorni di competenza della contrattazione integrativa.