Emilia Romagna: rischio concreto di contrarre gravi malattie

In questi giorni, ancor prima di fare la conta dei danni dell’alluvione provocati al primo impatto, si affaccia sulla scena un altro incubo. Parliamo del rischio di infezioni causate da germi e batteri che proliferano in acque stagnanti, contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari, sostanze chimiche, carcasse di animali in decomposizione e ogni altro tipo di rifiuti. Nonché le spore del tetano rimosse dall’enorme quantità di terra trasformatasi in fango. Quello stesso fango sorvegliato speciale di questi giorni in quanto costituisce un serio pericolo per la salute se non vengono prese le precauzioni necessarie.

La società italiana di medicina ambientale (Sima) lancia un allarme sui rischi igienico-sanitari e psicologici che potrebbero verificarsi, se non si corre ai ripari in modo concreto. Essa sottolinea l’importanza di intervenire in tempi brevi, attraverso le parole del presidente Alessandro Miani: “Un’alluvione causa morte per annegamento, infarto, ipotermia, lesioni elettriche e ferite, ma questi sono solo gli effetti diretti e immediatamente visibili dell’emergenza. Gli effetti indiretti sono invece monitorabili solo nel lungo periodo. Basti pensare che lo straripamento delle acque reflue causate dalle inondazioni aumenta il rischio di infezioni”.

Egli spiega che ci vorranno diversi giorni prima che l’acqua stagnante riesca a defluire del tutto, troppi per scongiurare potenziali rischi per tutti ma soprattutto per i soggetti più fragili, persone anziane e bambini che potrebbero contrarre malattie come: epatite A, gastroenterite, infezioni causate da parassiti, infezioni batteriche dovute a ‘campylobacter’, escherichia coli, salmonella, eccetera”. E aggiunge: “In situazioni simili cresce quindi in modo esponenziale il rischio di malattie gastrointestinali, dermatiti, congiuntiviti. Ma sono possibili veri e propri avvelenamenti, ad esempio in caso di rottura di condotti sotterranei, straripamento di scorie tossiche o rilascio di sostanze chimiche conservate nel terreno. Inoltre, l’acqua stagnante provoca una massiccia presenza di zanzare che incrementa il rischio di trasmissione all’uomo di malattie portate da tali insetti”.

Di seguito il vademecum dell’azienda sanitaria della Romagna.

  • Tetano – È necessario essere in possesso di vaccinazione antitetanica in corso di validità. Lo stato vaccinale può essere richiesto tramite mail a vaccinazioni.ra@auslromagna.it e verranno forniti anche le sedi e gli orari per fissare un appuntamento.
  • ‘Infezioni gastrointestinali’ – Ricorda di non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango e ogni volta che è possibile lavati con acqua e sapone.
  • ‘Utilizzo di acqua corrente’ – Si raccomanda di seguire le indicazioni del proprio comune di residenza per essere aggiornati sulla potabilità delle acque erogate.
  • ‘Elettricità e gas’ – Ricorda di non accendere né luce né gas, né elettrodomestici, se l’impianto e le prese sono state bagnate. Sarà possibile riaccenderli in sicurezza solo dopo il controllo del personale qualificato.
  • ‘Muffe e spore’ – Con il passare dei giorni, l’acqua e l’umidità possono dare origine a muffe e spore. Cercare di arieggiare il più possibile le zone della casa colpite dall’alluvione, per favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti. Nel caso di contatto ravvicinato con superfici coperte da muffe copriti naso e bocca con un panno o meglio con una mascherina, meglio se Ffp2.
  • ‘Utilizzo di generatori a combustione’ – Se utilizzi questo tipo di generatori fai attenzione perché possono produrre monossido di carbonio o altre sostanze pericolose e inodori.
  • ‘Abbigliamento raccomandato’ – Se occupato in opere di rimozione e smaltimento del materiale e del fango, è opportuno che tu sia dotato di: guanti in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile; stivali o comunque calzature adeguate in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile; abbigliamento lavabile a 60°C (in alternativa tuta monouso, oppure tuta in materiale facilmente lavabile e disinfettabile): se possibile occhiali o visiera in materiale lavabile e disinfettabile.

Queste le principali norme da osservare ma l’elenco contro il rischio non finisce qui. Esso, però, ci dà un’idea dell’importanza di non sottovalutare le serie e dannose conseguenze che potrebbero facilmente scaturire da un comportamento errato.

Articolo a cura di Flora Sannino