Lucia Celotto, l’insegnante d’inglese aggredita nei corridoi da una madre inferocita, ha rilasciato una dettagliata dichiarazione al ‘Corriere del Mezzogiorno’.
La docente spiega che “la vicenda ha un lungo antefatto”.
Il giorno prima, infatti, la Dirigente Scolastica, Dott.ssa Fortunella Santaniello, l’aveva convocata in ufficio per avvisarla che alcuni genitori della sua classe si erano lamentati per il suo metodo di valutazione. Ritenevano che facesse favoritismi, privilegiando con voti più alti gli alunni dei quali conosceva la famiglia.
La docente dice di aver respinto le accuse. Afferma che il giorno dopo si è confrontata con la classe per sapere dai suoi alunni se anche loro o i loro genitori la considerassero una persona ingiusta.
Spiega che, dopo una serie di “No prof, ma quando mai” e cose simili, nota un’alunna particolarmente agitata che chiede il permesso di uscire fuori dall’aula perché non si sente bene.
A lezione finita, l’insegnante si è ritrovata la madre come una furia davanti l’aula.
E dire che alcune alunne l’avevano avvertita del pericolo: “Prof state attenta ora che uscite”.
Come se non bastasse, oltre all’aggressione fisica, c’è stata l’indifferenza dei colleghi. Di gran lunga, la ferita più dolorosa.
Queste le parole della Prof. Lucia Celotto: “In molti mi hanno mostrato solidarietà, ma tanti altri no”.
“In ospedale ci sono andata a piedi, da sola, nessuno mi ha accompagnato. Non dico la solidarietà ma almeno la cavalleria di qualche collega o collaboratore scolastico. Che vergogna.”
La preside non mi ha né scritto né chiamato. Uno dei due responsabili della succursale aveva saputo quanto accaduto ma non si è nemmeno offerto di accompagnarmi in ospedale. L’altra mi ha scritto un messaggio ieri in tarda serata. Alcuni docenti mi hanno manifestato solidarietà, ma tanti altri no”.
E continua, ancora:
“Dato che quella mamma già in passato aveva aggredito altri insegnanti, si sarebbe potuto fare di più per evitare che la situazione esplodesse.
Non si è fatto assolutamente nulla prima, durante o dopo.
Le uniche parole confortanti sono state quelle degli alunni : “No prof, quando mai”.
A quanto pare, per loro, quella prof non solo non è ingiusta, ma è anche benvoluta.
Articolo a cura di Flora Sannino
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